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«Si vis pacem, para pacem»
«Si vis pacem, para pacem»


Si vis pacem, para pacem


Se vuoi la pace prepara la pace, costruisci la pace.

Non basta infatti essere contro la guerra o semplicemente desiderare la pace, che non è una parentesi, anche se a guardare la storia può sembrare così. E la pace non è assenza di guerra: ma è una virtù, uno stato d’animo, una disposizione alla benevolenza, alla fiducia, alla giustizia secondo le parole di Spinoza.

E noi possiamo fare molto ogni giorno per cambiare i presupposti che fino ad oggi hanno scatenato le guerre: non più dunque "si vis pacem, para bellum" – se vuoi la pace prepara la guerra – che ha da sempre legittimato un sistema di deterrenza o dissuasione, che a sua volta non ha fatto altro che alimentare la paura e la guerra come unico mezzo per arrivare alla pace, negandone tutti i principi.
Non è oramai evidente che questo metodo non funziona?

Cristiana Collu, Direttrice della Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea

 


Foto Monkeys VideoLab

 

PEACE

Pensata come un LEGO, come mattoncini con i quali dal 18 maggio 2020 è stato possibile costruire testi e icone, l’installazione di pallet bianchi* anche questa volta risponde all’istanza più urgente e la traduce a caratteri cubitali ai piedi della scalinata della Galleria Nazionale: PEACE, abbracciando e delimitando uno dei Leoni**, simbolo in questo caso di una forza da contenere.

 
* Dispositivo modulare pensato dalla Galleria Nazionale, progettato da Martí Guixé, che arriva alla sua quinta configurazione dopo OPEN (2020), emoji UNLOCK 🔓⬆ (2021), I SAY I (2021), icona Le radici devono avere fiducia nei fiori (2021)
** Davide Rivalta, Leoni, 2017
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