Assemblea è una delle parole chiave del '68. Forma di democrazia radicale, che affonda le sue radici nella cultura politica classica e moderna, nel '68 l'assemblea diventa immediatamente organizzazione della scena pubblica e invenzione di un mondo nuovo. Ed è con quattro assemblee a tema, ovvero tavole rotonde aperte al pubblico nella Sala delle Colonne, che vogliamo proseguire la mostra curata da Ester Coen. A presentare i contenuti del giornale/catalogo della mostra e a discutere di lavoro e sciopero, amore e affetti, creatività e immaginazione, saranno intellettuali e protagonisti del '68, insieme alle generazioni più giovani. E anche in questo caso, è solo un inizio.
Che cos'è Assemblea?
Assemblea è una serie di appuntamenti (a cura di laria Bussoni e Nicolas Martino) che proseguono il lavoro del giornale/catalogo È solo un inizio. 1968, approfondendone collettivamente temi e contenuti. Dal 19 novembre al 14 gennaio alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea (Sala delle Colonne). Ogni appuntamento vedrà confrontarsi protagonisti del '68 e intellettuali più giovani e si chiuderà con un intervento poetico a tema. Il primo appuntamento è per domenica 19 novembre (11.00 – 13.30) con il Lavoro. A parlarne saranno: Peppe Allegri, Franco Berardi Bifo, Federico Chicchi, Pierre Dardot, Vincenzo Ostuni, Franco Piperno.
Assemblea 1/4
domenica 19 novembre, 11.00–13.30
Lavoro. Sciopero e rifiuto prima e dopo il '68
Che cos'era il lavoro, e soprattutto il suo rifiuto, nel 1968? Come funzionava lo sciopero? Che cosa ha determinato quel rifiuto e come si è trasformato il lavoro da allora a oggi? È possibile parlare ancora di rifiuto del lavoro, e di sciopero, quando il lavoro, tradizionalmente inteso, è sempre di meno o, piuttosto, ha colonizzato tutta la vita facendo svanire la distinzione tradizionale tra tempo di lavoro e tempo libero?
Con Peppe Allegri, Franco Berardi Bifo, Federico Chicchi, Pierre Dardot, Franco Piperno
Lettura di Vincenzo Ostuni
Moderano Ilaria Bussoni e Nicolas Martino
Assemblea 2/4
domenica 17 dicembre, 11.00–13.30
La rivoluzione della vita. Relazioni, affetti e istituzioni prima e dopo il ’68
Secondo appuntamento del ciclo di incontri «Assemblea. 1968» dedicato alla rivoluzione della vita pubblica e privata. Quella degli affetti, dell’amore, della famiglia, delle istituzioni educative, che dal ’68 in poi non sarà più possibile vivere nello stesso modo, è forse l’aspetto più compiuto di una rivoluzione che nel suo cinquantesimo anniversario continua a consegnarci la domanda: di cosa il ’68 «è solo un inizio»? Sessualità, educazione, infanzia, autorità, rapporti tra generazioni, identità e generi, sofferenza psichica e salute mentale: nella politica irrompe quella vita privata costretta e normata dall’ortopedia sociale della società disciplinare del ’900.
Con Ida Dominijanni, Letizia Paolozzi, Gilda Policastro, Sarantis Thanopulos, Federico Zappino
Moderano Ilaria Bussoni e Nicolas Martino
Assemblea e finissage 3/4
domenica 14 gennaio, 17.00–18.30
Creatività: immaginario, comunicazione e intelligenza dopo il ’68
Nella storia delle rivoluzioni il ’68 è la prima dove la creatività diventa strumento di lotta. Non è la prima dove si lanciano pavé, ma non era mai accaduto che al di sotto si indicasse la spiaggia. Non è la prima dove artisti e intellettuali prendono parte a una rivolta, ma non era mai accaduto che la poetica di parole e immagini scendesse per strada e ambisse al potere. Insieme alla rivolta esplode una creatività diffusa che con gli slogan trasforma l’uso del linguaggio, con le serigrafie apre la strada a un nuovo immaginario e alla comunicazione di massa. Viene dagli studenti, ma contagerà tutto il resto fino al presente nel quale viviamo, rompendo per sempre quel modello di società che separa creativi da esecutori, professori da operai.
La creatività che si esprime col ’68 ha la forma del tazebao e del manifesto e ridisegna le lettere e la comunicazione, dal giornale alla fotografia, dalla poesia alla grafica niente resterà invariato. Nemmeno l’arte. La quale almeno per un po’ perderà con piacere i propri confini di accademia e si farà travolgere dal desiderio di cambiare le forme, della vita anzitutto.
Così come nell’opera Senza titolo di Giovanni Anselmo l’insalata sul marmo tombale è sempre verde, nella terza tavola rotonda dedicata alla creatività dopo il ’68 l’interrogativo, ancora una volta, non va a celebrare ciò che fu ma a sondare cosa e dove siamo oggi. Nel solco di un movimento incompiuto che fa di noi «tutti artisti», ma anche nel pieno di una creatività socialmente diffusa che già Bianciardi chiamava «lavoro culturale» non esente da nuove subordinazioni.
Intervengono: Nanni Balestrini, Achille Bonito Oliva, Ester Coen, Andrea Cortellessa, Paolo Virno
Moderano: Ilaria Bussoni e Nicolas Martino
4/4 1968: Il catalogo è questo.
domenica 14 gennaio, 18.30 – 19.30
Intervengono: Ilaria Bussoni, Giovanna Ferrara, Nicolas Martino, Francesco Raparelli, Lidia Riviello
Di cosa il ’68 è stato solo un inizio? Quali idee e quali pratiche, quali parole e quali rovesciamenti di allora ci interessano ancora adesso? Cosa è vivo e cosa è morto di quella grande rivoluzione mondiale? In quali modi le nostre forme di vita e di lavoro, le lotte per il reddito, per la casa, e per l' accesso al sapere, la questione migrante, l' identità e la differenza, interrogano ancora le lotte del ’68? Quali autori e quali temi di questo catalogo possiamo ancora usare come strumenti per leggere e trasformare il presente? A queste e altre questioni proverà a rispondere chi, generazionalmente, non ha partecipato al ’68, attraverso la presentazione del giornale/catalogo della mostra.
19 novembre 2017 – 14 gennaio 2018
Sala delle Colonne
Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea
viale delle Belle Arti, 131 – Roma
Ingresso libero
T +39 06 3229 822